Una necessità che per molte imprese si sta rivelando una potenzialità da non abbandonare più. Perché mai come in questi mesi lo Smart Working si è dimostrato la soluzione per dare continuità al business e salvaguardare la salute pubblica. Ma è possibile lavorare in sicurezza in Smart Working?
La crisi sanitaria innescata dal Covid-19 ha aumentato drasticamente il numero di persone che lavorano da casa e, di conseguenza, anche i potenziali rischi legati alle minacce informatiche.
Un valido aiuto proviene dai prodotti Darktrace, progettati per rispondere ai cyber-attacchi in pochissimi secondi ed evitare che questi facciano danni. Ma non solo dall’esterno: le tecnologie di Darketrace individuano le anomalie emergenti anche all’interno della rete, rilevando proattivamente i comportamenti malevoli.
Lavorare in sicurezza in Smart Working: i consigli di IBM
Come riportato da IBM Italia, lavorare in sicurezza in Smart Working si può. Con piccole attenzioni quotidiane è possibile far fronte ai cyber-criminali alla ricerca di vulnerabilità per colpire i dati delle persone. Ecco allora gli 8 consigli per lavorare in sicurezza in Smart Working:
1. Portare a casa solamente le informazioni e i dispositivi assolutamente necessari: il modo migliore per proteggere le informazioni più importanti, infatti, è lasciarle al sicuro in ufficio.
2. Salvaguardare la rete domestica e comunicare solamente attraverso connessioni sicure: per lavorare in sicurezza in Smart Working è necessario proteggere la rete di casa con una crittografia WLAN forte, con una password complessa e con aggiornamenti regolari.
3. Aggiornare il software su tutti i dispositivi: gli aggiornamenti dei dispositivi domestici e aziendali aiutano a mantenere alto il livello di sicurezza e a proteggersi dagli hacker.
4. Spegnere i dispositivi intelligenti (Siri, Alexa…) e coprire la webcam quando non è in funzione: le registrazioni, vocali o video, potrebbero finire in mani sbagliate. Spegnendo ogni dispositivo si limita il rischio di condividere involontariamente informazioni sensibili e personali.
5. Non mischiare l’utilizzo personale con quello aziendale dallo stesso dispositivo: fare una chiara distinzione tra strumenti domestici e strumenti aziendali è necessario per lavorare in sicurezza in Smart Working.
6. Identificare tutti i partecipanti delle riunioni online: seppur in videoconferenze con diversi partecipanti sconosciuti non sia sempre facile, è bene identificare le persone con cui si sta dialogando in modo tale da evitare che individui non autorizzati riescano ad acquisire i dati di accesso.
7. Una volta smesso di utilizzarlo, disconnettere il dispositivo: per lavorare in sicurezza in Smart Working, il consiglio è spegnere i dispositivi non appena si smette di usarli. Anche durante le pause, per non mettere a repentaglio i dati aziendali.
8. Non aprire e-mail sospette o allegati di cui non si conosce il mittente: lo Smart Working ha accresciuto notevolmente i tentativi di truffe attraverso la posta elettronica, fondamentale dunque per lavorare in sicurezza è diffidare dalle e-mail sospette e non scaricare file che potrebbero rilevarsi maligni.
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Fonte: https://www.ibm.com/easytools/runtime/hspx/prod/public/X0027/PortalX/page/pageTemplate?s=78c374df5c884363b46454a5ffefb5d9&c=7c328821e2554904aae7bfbda5d4af71